Ciao mamme, ciao papà,

Il sonno è un mondo in costante evoluzione: nei primi mesi di vita assistiamo infatti a uno stravolgimento costante delle loro abitudini e delle loro preferenze, passando presto dal dormire quasi tutto il giorno a vedere le proprie finestre di veglia allungarsi. Si passa allora dal dormire in culla al non volerlo più fare, fino a poi riscoprire una maggiore sicurezza anche senza i genitori: e tutto questo a un passo velocissimo, che spesso ci disorienta.

Oggi parliamo di un’età che non tratto spesso: i 3 anni di vita.

Periodo complesso, dove lo sviluppo cognitivo porta a enormi cambiamenti e a salti in avanti, a tre anni potremmo assistere alla perdita dell’ultimo pisolino rimasto (quello del pomeriggio), come anche alla sua continuazione, mentre intanto il sonno REM si riduce portando a una maturazione repentina del loro modo di dormire.

Approfondiamo meglio insieme.

Tre anni: cosa cambia

L’84% dei bambini tende ad avere microrisvegli nella notte fino ai 3 anni: molto spesso ce ne dimentichiamo.

Questo significa che è assolutamente normale che fino a questa età potrebbero finire per chiamarvi nella notte. Sarà al superamento del terzo anno che i risvegli tenderanno a diminuire, permettendo loro di gestire meglio la notte.

Al contrario di altre età, difficilmente assisteremo a tre anni a particolari regressioni o momenti in cui il sonno si stravolge: importante però sarà lo stesso lavorare su buone abitudine ed evitare distrazioni o stimoli prima di dormire.

Perdere il pisolino, o non perderlo?

La grande differenza a questa età riguarda il pisolino del pomeriggio: l’unico che rimane.

Alcuni piccoli tendono a volerlo perdere già attorno ai 3 anni di vita. Altri, invece, mostrano chiari segnali di volerlo continuare a fare, anche solo per riposare dopo le fatiche dell’asilo

Da questo punto di vista non esiste un canovaccio esclusivo: non poso dirvi infatti se incentivarli a perdere quel pisolino oppure no, a questa età.

Ascoltare i loro segnali e leggere i loro bisogni sarà fondamentale.

La flessibilità è la chiave 

Se non sono ancora pronti a perderlo del tutto ma mostrano comunque dei primi segnali, consideriamo la possibilità di mostrarci flessibili.

Ci saranno infatti volte in cui saranno più stanchi e vorranno dormire, e volte in cui, al contrario, rifiuteranno questo pisolino.

Per le occasioni in cui quest’ultima possibilità si verifica valutiamo la possibilità di anticipare la messa a letto serale pur lasciando, per quella giornata, del tempo in cui svolgere attività più nella loro cameretta.

Tre anni: gli orari

Il sonno generale a tre anni si riduce, arrivando a una durata di circa 10-12 ore al giorno (può dipendere dai casi).

A fare la differenza, come si potrà immaginare, è il pisolino del pomeriggio. Nei casi in cui questo venga ancora fatto, gli orari potrebbero somigliare a questi:

  • 7/8 sveglia
  • 13/14 secondo pisolino (di 1h30 o 2h)
  • 20/21 addormentamento

 

Nei casi in cui sia stato perso, invece, appariranno simili a questi:

  • 7/8 sveglia
  • 14 momento di riposo e attività rilassanti (1h)
  • 19/20 addormentamento
Pubblicato il 17 marzo 2023