Ciao mamme, ciao papà,

Spesso mi chiedete:
“ma è perché allatto al seno che non dorme?”
“Si addormenta al biberon forse per questo non dorme?”

Spero che questo piccolo approfondimento possa essere di aiuto a capire meglio il perché sonno e allattamento spesso sono legati. Non nemici. Si può trovare un equilibrio fra i due.

 

Una prima pillola per capire meglio la tematica di allattamento e sonno.

Alcuni elementi essenziali:

In base all fascia di età e alla curva di crescita possiamo stabilire con il pediatra, o con un referente, quante poppate dare durante la notte. Senza mettere assolutamente in discussione l’allattamento a richiesta, di notte andrebbe gradualmente regolato per lasciare spazio al sonno dei piccoli.

Partiamo dal presupposto che il sonno è un mondo complesso e che regolare le poppate notturne in base alla fascia di età non è la soluzione che farà sparire i risvegli, MA crea spazio per un ciclo di sonno più lungo regolando il metabolismo, con i giusti intervalli rispetto alla fascia di età, spesso si evita che abbiano una riattivazione maggiore. Soprattutto inizierete chiaramente a capire e a differenziare volontà di attaccarsi per addormentarsi e/o la necessita di una poppata.

Spesso le due cose coincidono e alcuni piccoli mangiano ma potrebbero regolare in fase diurna il metabolismo.

L’allattamento a richiesta va bene fino a che non diventa un ostacolo per il sonno (ad esempio 3/4 poppate o più a notte dopo i 6/8 mesi). In questo caso gli studi scientifici più recenti (Oliviero Bruni fra i primi in Italia) consigliano di trovare un equilibrio fra i due aspetti in modo da evitare una riattivazione costante.

Più che una lotta fra allattamento a richiesta e sonno, io trovo che si debba creare un equilibrio a seconda della famiglia e della fascia di età. Delle reazioni dei piccoli. Per questo ai corsi ho sempre affiancato la possibilità di parlarmi a voce del tema. Si è creato così un dialogo con migliaia di genitori che hanno reso il mio lavoro e quello del mio Team davvero di impatto. Abbiamo raccolto tanti dati (grazie♥)

Tornando al tema: ovviamente modificando le abitudini, dando la poppata prima ad esempio, provare con l’aiuto del papà o di una nonna ad allargare le poppate, incorreremo nella gestione della loro frustrazione, cosa difficilissima MA ricordiamoci che il sonno è fondamentale per il loro sviluppo e che l’allattamento si può regolare. E che ci si può sintonizzare sul loro pianto, se dovesse esserci, e modularlo gradualmente. È un’emozione e voi siete lo specchio di quella emozione.

Iniziate a provate a dare il seno in un altro ambiente, cercate emotivamente di pensare che si può gradualmente riuscire anche se troverete qualche protesta o difficoltà. Se siete troppo stanche coinvolgete il papà o la nonna in addormentamento. Cercate di procedere gradualmente dall’addormentamento ai risvegli.

Sentite il medico referente sul numero di poppate (anche se alcuni pediatri conoscono poco del mondo del sonno). Se sentite il bisogno di una guida chiedete aiuto a qualcuno che può confrontarsi con voi e aiutarvi.

Dormire male non fa bene ne a voi ne a loro.

Far convivere i due mondi è possibile..

Un abbraccio,
Tata Elena ❤️

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