Ciao mamme, ciao papà,

Il sonno è un mondo in costante evoluzione: nei primi mesi di vita assistiamo infatti a uno stravolgimento costante delle loro abitudini e delle loro preferenze, passando presto dal dormire quasi tutto il giorno a vedere le proprie finestre di veglia allungarsi. Si passa allora dal dormire in culla al non volerlo più fare, fino a poi riscoprire una maggiore sicurezza anche senza i genitori: e tutto questo a un passo velocissimo, che spesso ci disorienta.

Oggi parliamo di quello che forse è uno degli ultimi grandi cambiamenti nei primi mesi di vita rispetto al sonno: l’arrivo del secondo anno d’età, e il modo in cui l’attaccamento, verso i 24 mesi, si fa più forte.

Perché succede? E come?

Scopriamolo insieme in questo articolo.

Due anni: cosa cambia

Una volta perso il pisolino della mattina è possibile notare un consolidarsi del sonno diurno.

I piccoli a questa età iniziano a farsi grandi: stanno facendo passi da gigante, nella loro crescita. Più si va veloci però, più spesso si guarda indietro, e sarà questo a incentivare delle prime forme di ansia da separazione, tipiche di questa età.

Alcuni parlano a questo proposito di regressione del secondo anno di vita.

È probabile allora che cercheranno di attirare la vostra attenzione per richiamarvi, così da essere portati nel lettone. Potreste venirne spiazzati: fino a poco prima dormivano tutta la notte nel loro ambiente e ora non vogliono più. Perché?
Beh, sappiate che nessun rimprovero potrà impedirglielo, perciò lavorare sulla vostra relazione e sulla loro sicurezza sarà fondamentale.

La regressione dei due anni di vita: come affrontarla

Il rapido sviluppo delle funzioni cerebrali a questa età porterà a dei primi incubi e a una prima forma di paura del buio: questo potrebbe portarli a maggiori risvegli la notte e al bisogno di maggiore contatto.

Il fatto che torniate, a questa età, è molto importante per loro: se lo aspettano. È possibile allora che, se non venendo nel lettone, vogliano dormire con voi presenti nella stanza. Incentiviamo la percezione che quando andiamo via lo facciamo sempre per tornare, lavorando il più possibile sulla loro fiducia mediante attività che rafforzino il vostro legame.

E la fase del no?

Potrebbero, contestualmente, rifiutare i pisolini e fare maggiore resistenza al sonno anche per mettervi alla prova.

Mentre si affacciano a quella che viene spesso detta “la fase del no”, la comunicazione si fa molto importante. I piccoli vorranno infatti testare i confini della realtà in questo modo. Ricordiamoci però che è anche attraverso le regole che impareranno a misurarsi nella gestione dell’addormentamento, del gioco, della frustrazione e di loro stessi.

Siate allora chiari con loro, sia rispetto le loro richieste che le abitudini che volete costruire.

Definire dei limiti positivi sarà fondamentale.

Due anni: gli orari

Il sonno generale a due anni si riduce, arrivando a una durata di circa 11-12 ore al giorno (può dipendere dai casi).

A variare molto può essere la durata del pisolino pomeridiano: alcuni vorranno dormire due ore, ad altri basterà meno: osservarli in questo sarà fondamentale.

Perso il pisolino della mattina, i loro orari potrebbero allora somigliare a questi:

  • 7/8 sveglia
  • 13/14 secondo pisolino (di 1h30 o 2h)
  • 20/21 addormentamento
Pubblicato il 16 marzo 2023