Ecco un’immagine che forse vi sembrerà familiare.
Dopo mesi di allattamento continuo, con poppate frequenti e piccoli che vogliono a ogni costo dormire assieme a voi, ogni tentativo di fargli abituare alla culla, al lettino o alla Next To Me finisce sempre allo stesso modo: pianto incontrollato. E così vi trovate nel cuore della notte a prendere i piccoli e a metterli nel letto assieme a voi: magari per stanchezza, o magari anche perché semplicemente è bello sentirli accanto a voi, vicini, a contatto.
Dopotutto, le vostre braccia sono il posto che più li rende felici.
Eppure esperti, medici e Ministero stesso sconsigliano il co-sleeping, considerandolo una pratica pericolosa per i piccoli, che li mette fortemente a rischio SIDS.
Difficile però non tenere conto della vostra stanchezza e delle vostre esigenze: in fondo, dopo una poppata nel cuore della notte, è facile crollare a propria volta. Allora, come conciliare questi aspetti?
Sono molte le ricerche che dimostrano quanto il co-sleeping sia in realtà una pratica molto più comune di quanto si pensi: l’ultima, quella svolta dalla CPS per Health Canada, che ha evidenziato come siano 2 donne su 3 condividano il letto con i propri neonati almeno ogni tanto.
Prevenire il rischio di SIDS è dunque la priorità, ma come riuscire a conciliare questa volontà, con i bisogni e le reali esigenze delle famiglie?
Ne ha parlato a lungo Rebecca Cuneo Keenan nel suo ultimo articolo per Today’s Parent, che ho apprezzato così tanto da pensare di riproporvelo, così da fornirvi una piccola guida al Co-Sleeping sicuro, che riduca il rischio della SIDS. Troverete il link all’articolo di Rebecca in fondo alla pagina se volete approfondire — questo articolo sarà un’analisi del suo lavoro, che voglio condividervi nel caso potesse esservi utile. La mia opinione è che le vostre esigenze vadano ascoltate senza giudizi, perciò su questo aspetto credo che parlarne sia molto importante. Ma bando agli indugi: cosa si può fare ridurre il rischio di SIDS in co-sleeping?

Se potete, allattate al seno per almeno due mesi

Pur non scongiurando completamente i rischi più elevati della condivisione del letto, l’allattamento al seno sembrerebbe ridurre il rischio di SIDS, quando possibile. Per James McKenna, antropologo californiano e autore del libro Safe Infant Sleep, l’ambiente di sonno più sicuro è quello che include una madre che allatta, e questo perché nei primi tre mesi, quando i piccoli sono più suscettibili alla SIDS, tutti i bambini sono soggetti a periodi di apnea notturna in cui smettono momentaneamente di respirare (un fenomeno del tutto naturale). Dormendo accanto alla madre, un bambino finisce per svegliarsi tutta la notte, allenandosi così a svegliarsi per respirare.
Inoltre, le mamme che allattano sembrerebbero dormire in una posizione detta «C», quindi su un fianco con il bambino sotto il tricipite all’altezza del petto, le gambe sotto i piedi del bambino: una posizione che offre protezione dagli spostamenti. Ovviamente, i cuscini devono essere rimossi.

Restate sobri e non fumate

L’esposizione al fumo di sigaretta di seconda mano durante la gravidanza e il periodo post-parto ha un impatto concreto sul funzionamento del cervello del bambino, con le sostanze chimiche contenute nel fumo che danneggiano i siti di eccitazione del cervello che permettono al bambino di imparare a respirare correttamente durante la notte, aumentando il rischio di SIDS.
Se dunque volete provare un co-sleeping sicuro, smettere di fumare è cruciale per entrambi i genitori (eliminando anche l’uso di alcolici, oppioidi e altre sostanze che potrebbero causare la desensibilizzazione).

Create uno spazio sicuro

Se avete la necessità o la volontà di praticare il co-sleepig, allora l’ambiente deve essere necessariamente sicuro. Superfici morbide con lenzuola sciolte non vanno bene: via coperte, cuscini, piumoni, cuscini per l’allattamento e paracolpi. Utilizzate un materasso rigido, con un lenzuolo aderente. Niente animali domestici nel letto, o altri bimbi. Evitate anche il co-sleeping su divani o ambienti che non siano il letto.

Meglio evitare lo Swaddle

Se i sacchi nanna sembrerebbero essere adatti alla condivisione del letto, nuove ricerche scientifiche sembrerebbero non apprezzare l’associazione swaddle e co-sleeping, soprattutto per il rischio che si voltino sul fianco o sulla pancia.

Il ciuccio aiuta

Sembrerebbe che, una volta consolidato l’allattamento, i ciucci aiutino ad attivare il riflesso respiratorio e quindi a ridurre i periodi di apnea del neonato. E questo aiuterebbe molto a ridurre il rischio di SIDS.

Come abbiamo avuto modo di vedere, i fattori che alimentano il rischio di SIDS sono numerosi ma così le possibilità per rendere più sicuro il co-sleeping. Scegliere con cura e cognizione importantissimo, e per farlo al meglio credo che l’informazione sia fondamentale. Vi lascio allora il link dell’articolo che ho citato, nella speranza che possiate e vogliate approfondire l’argomento.
Un abbraccio,
Tata Elena

https://www.todaysparent.com/baby/baby-sleep/safe-co-sleeping-according-to-experts/amp/https://www.todaysparent.com/baby/baby-sleep/safe-co-sleeping-according-to-experts/amp/

Pubblicato il 22 novembre 2022