Ciao mamme, ciao papà,

Le vacanze sono finite e, purtroppo o per fortuna, siamo tutti pronti a riprendere la nostra solita routine.
Eppure questo sarà un settembre speciale per molti piccoli: tanti, infatti, inizieranno il nido.

L’inserimento al nido (o meglio ancora ambientamento, come mi è stato fatto notare: una parola che suggerisce più dolcezza, visto quanto individuale e non rigida sia quest’esperienza) è una grande novità per tante famiglie, che porterà divertimento e gioia a tutta la famiglia ma anche, come normale, una piccola apprensione.

È assolutamente naturale per voi genitori (soprattutto se si tratta del primo figlio) essere un po’ spiazzati di fronte questa novità. Per sostenervi in questo processo, allora, ho pensato di raccogliere le cinque domande più frequenti che mi giungono ogni anno con l’inizio di settembre, e rispondere assieme, qui più nel dettaglio, per trovare una risposta ai dubbi più diffusi sul nido e sul come affrontarlo. Insieme ❤️

Pronti? Cominciamo!

 

«Devo cambiare metodo se dorme solo in braccio?»

 

Molto spesso quando si inizia il nido il sonno è ancora legato a specifiche modalità.
Che si tratti di suzione, movimento o altro, è normale che i piccoli siano abituati a questa età a preferire una specifica modalità, o a prediligere una figura (spesso, la mamma).

Dunque, non è anomalo che il sonno sia legato molto a stimoli come il contatto o il movimento. Capita a moltissime famiglie. Per questo, se si addormentano con voi solo al seno o in braccio, non dovete cambiare per forza modalità

Il sonno è un’esperienza individuale: in particolar modo il sonno infantile, che è in grado di adattarsi alle figure e alle modalità proposte. Chiaro, servirà del tempo, ma solo perché dormono in un modo con voi, non significa che dormiranno in quel modo con tutti, o anzi che non dormiranno affatto perché non ci siete voi.

Servirà un processo graduale, è chiaro (per questo si inizia con l’inserimento/ambientamento), ma le educatrici troveranno presto una loro modalità, vedrete. E questa modalità, ve lo assicuro, non interferirà con la vostra.

 

 

«E se fa ancora il pisolino la mattina?»

 

In alcuni nidi è possibile che dovranno abbandonare il pisolino la mattina.
Sono cosciente del fatto che la priorità delle educatrici sia quella di sostenere i piccoli nei loro bisogni. È però anche comune che in fasi di transizione venga proposto di perdere il pisolino del mattino prima del tempo, magari per necessità logistiche.

Eppure per alcuni piccoli è importante, in particolare sotto i 14 mesi. Nessun problema allora nel parlare con le educatrici dei loro bisogni. Eventualmente, potreste anche chiedere alle educatrici di diminuirlo gradualmente, in modo da andare incontro alle necessità di tutti.
Piccoli in primis.

 

«Cosa faccio se torna troppo stanco/a a casa?»

 

Magari non i primi giorni, molto graduali e leggeri, ma con l’inizio ufficiale del nido e la fine dell’inserimento/ambientamento potrebbe portare con sé un po’ di naturale stanchezza, soprattutto in macchina o subito al rientro in casa.
Senza pisolino la mattina è possibile allora che li vediate un poco più stanchi, nervosi, o è possibile magari che si addormentino prima del solito, “cotti” per i tanti giochi e le attività della giornata.

In questo caso, cercate di assecondarli come possibile nei primi giorni. Se hanno sonno prima, anticipiamo il pranzo e il pisolino, in modo da venire incontro alla loro stanchezza, e magari anticipiamo anche la messa a letto.
Questa ovviamente sarà solo una soluzione temporanea: gradualmente, li guideremo presto a al vecchio/nuovo ritmo ideale per tutta la famiglia.

 

«E se al ritorno vuole più contatto?»

 

Quando il nido diventerà un’abitudine e i piccoli attraverseranno specifici momenti di transizione e crescita, come il compimento del primo anno d’età o l’arrivo dei 18-24 mesi, è possibile che con voi al ritorno a casa mostrino più contatto: soprattutto se magari anche voi avete ripreso il lavoro.

Partiamo da un presupposto: non dovete sentirvi in colpa per questo. Non li state trascurando, e al nido si trovano bene. Semplicemente, potrebbero cercare una coccola in più la sera. Per questo, fornite il contatto che cercano ma gradualmente, nel corso dei giorni, cercate il più possibile di mantenere le loro routine per fargli capire che va tutto bene.

 

«Come faccio a non farlo/a piangere?»

 

Su questo immagino che ormai conosciate la mia posizione: non si può evitare che i piccoli esprimano le loro emozioni.

Il nido non è una prova di coraggio solo per loro ma anche per noi.
Lo so che vi chiedete se si ambienteranno subito, e che avete paura di avere problemi con i pisolini e il sonno generale, ma ricordate che per rendere questa transizione più serena è fondamentale che siate sereni a vostra volta.

I piccoli sono i nostri riflessi, e questo significa che ogni possibile timore vi si leggerà in faccia, e non aiuterà la transizione. Siate amorevoli, accettate che si tratti di un primo distacco positivo, che aiuterà i piccoli ad ambientarsi meglio nel mondo, ed esprimete con loro intenzioni positive.

Sembrerà scontato ma non lo è, fidatevi! L’inserimento inizierà proprio da casa con voi e con la comunicazione che costurirete.
Comunichiamo loro che torneremo presto, e costruiamo giochi e routine per prepararci al nido con gioia. Potreste salutare tutta la casa prima di uscire, oppure dare loro un bacio di inizio giornata.

Siate creativi ma ascoltate anche i loro bisogni: e se per questa transizione hanno bisogno di portare con loro qualcosa da casa, nessun problema 🐻 L’importante è che si sentano sereni

 

 

Allora, che ne pensate? Ho risposto ai vostri dubbi sul nido? Ditemi cosa ne pensate e scrivetemi pure la vostra qui in Area Riservata dal Box Domande, o su Instagram via DM.

Un abbraccio a tutti voi, e buon nido ❤️
Tata Elena

 

Pubblicato il 6 settembre 2023